LA RECITA DELL’ESISTENZA

17 aprile 2003.

Salute a voi, amati figli.
S’approssima il tempo nel quale è d’uso presso di voi festeggiare la Pasqua di resurrezione. Ma, figlioli amati, vi domando: che cos’è, in verità, per voi la resurrezione?
Voi avete appreso che la resurrezione non possa essere scissa dalla morte, poiché essa rappresenterebbe, secondo ciò che vi è stato insegnato, un ritorno alla vita, dopo la morte fisica.
La resurrezione mostratavi dal Maestro Joshua Emmanuel è assai di più del ritorno alla vita di un corpo fisico penetrato dalla morte. Egli sorge, risorge dal limite della materia fisica e si mostra nella sua incorruttibilità di spirito. È la Luce che penetra l’oscurità trasformandola; è la Verità che si erge sovrana sull’illusione, dopo essere stata privata del proprio regno; è l’Amore che converte l’odio, il possesso, il potere.
Avrebbe di certo il Figlio di Dio potuto risorgere il giorno stesso della sua crocifissione, o addirittura non lasciarsi colpire, per mostrare il suo potere, ma ciò non è accaduto. Ha atteso, come avete appreso tre giorni di: ordunque, che bisogna v’era d’attendere tal tempo per risorgere? Che significato assume tal tempo?
Figlioli, non sono giunto per far della catechesi, ma come vedete sono giunto per porvi dei quesiti a cui dovrete dar voi risposta, poiché la resurrezione riguarda ciascuno di voi.
Vi pongo quesiti non perché io sia il vostro istruttore e indi ponga quesiti per valutarvi, né il vostro istruttore per istruirvi, ma essendo io il vostro Educatore di Libertà debbo porvi, quando necessario, quesiti che vi tengano vigili e desti, e vi conducano esperienza dopo l’esperienza in prossimità della liberazione.
I travagli, i fermenti, le inquietudini assai di frequente vi distraggono da ciò che, in verità, è importante lungo il percorso. Assai di frequente attribuite importanza a realtà che, non sono verità, le quali non abbeverano, ne sfamano il vostro spirito. Ed è per tale motivo che assai di frequente avete esistenze assai impegnate, ma che intimamente non vi appagano e vi fanno vivere la sensazione del nulla, del vuoto: tali sono gli stati d’animo indotti dall’errore,  indi, guardate con attenzione ciò che provate intimamente e correggetevi, correggete.
Ordunque, figlioli, prima di parlare di resurrezione dovreste comprendere intimamente cosa sia l’umana esistenza, poiché talvolta non avete coscienza.
Figlioli amati, assai di frequente vi consumate, vi frammentate, vi dilaniate, perché avete necessità di percorrere cammini, che intimamente non vi appartengono, ma volete che vi appartengano ad ogni costo. Assai di frequente, siete coerenti e perseveranti  nell’errore, infatti con coerenza procedete vivendo le conseguenze di scelte errate dettate dal bisogno, dalla necessità, dalla presunzione, dalla paura, dalla volontà di possesso e di prevaricazione, e non demordete sino a quanto non avete esaurita quell’esperienza.
Com’è profondo, talvolta, il vostro sonno, figlioli amati, e quando l’esistenza di sveglia con i mezzi che possiede, vi sentite come fanciullini percossi. E quanto soffrite: più avete dormito e più soffrite! Di rado, l’essere destati è indolore, ma la durata di quel dolore è vostro libero arbitrio: siatene memori.
Figlioli amati, quanto tempo, quante risorse della vostra esistenza terrena depauperate cercando di realizzare imprese da voi ritenute assai importanti, mentre giungete nella dimensione terrena non per realizzare, ma per divenire ciò che nella discesa avete dimenticato di essere: figli a immagine e somiglianza del Padre. Non è per realizzare che siete sulla terra, ma per divenire,  rammentartelo.
Figlioli, cosa credete di realizzare sulla terra ove nulla è mai veramente compiuto; sulla terra non esistono dimore eterne, come vi disse il Maestro Joshua Emmanuel e indi nulla è permanente. E voi vi dilaniate, vi affaticate, vi struggete, vi uccidete per l’impermanente? Non vi pare puerile?
Di frequente, però di ciò non avete coscienza, perché la vostra coscienza è addormentata. Solo quando vi destate, potete accettare di non poter riuscire a ottenere qualsiasi cosa vogliate. Il risveglio non può che avvenire con superamento delle illusioni, di tutte le illusioni.
Figlioli amati, assai di frequente, smarrite la vera via perché il vostro impegno è rivolto a perseguire fantasie e illusioni.
Gli umani amano assai le fughe dalla realtà, perché sono dei nostalgici del paradiso e indi costruiscono con le loro menti storie fantasiose che non donano loro il tanto desiderato paradiso, ma garantiscono l’inferno.
Indi, figlioli, perseguite la semplicità nell’esistere e allontanate e allontanatevi dalla complessità.
Figlioli amati, siate sempre memori che l’esistenza umana è una sorta di recita in cui voi siete gli attori, e le parti sono state accuratamente assegnate, ma di frequente voi volete recitare la parte di un altro. E ciò vi porta a vivere con il vostro falso io, i cui frutti certi da un tal seme non possono che essere innumerevoli sofferenze.
Figlioli, nell’attesa del risveglio vi guardiamo con Amore.
Che la luce sia con voi.