CHE LA VOSTRA PASQUA SIA PROSSIMA

13 marzo 2002
Salute a voi, amati figli.
Figlioli che, or ora, udite il mio dire, nuovamente vi esorto al silenzio, al silenzio interiore assoluto, affinché vi sia più facile dare ascolto alla voce che in voi sussurra, malauguratamente, assai di frequente, inudita.
Figlioli, apprendete a dare ascolto alla voce che conosce la Via, poiché tale voce è testimonianza della Via e della Dimora che voi tutti avete lasciato per raggiungere la dimensione terrena, che vi ospita ma alla quale, rammentate sempre, non appartenete intimamente.   Seppure a taluni il rammentare ciò potrà apparire di scarsa utilità rispetto alle sofferenze, alle preoccupazioni, alle difficoltà e ai timori quotidiani, e a tal altri addirittura fantasioso, vedrete che l’aver memoria di ciò, lungo il percorso che è l’esistenza, vi permetterà di scoprire che sofferenze e difficoltà possono esser ridotte, così come il vivere vano e illusorio può divenire vivere in nome del Vero.
Siate sempre memori d’essere viandanti in terra straniera: esploratela, scopritela, ma non sviluppate eccessivo attaccamento, poiché nel cercare di possederla, in tutte le sue manifestazioni materiali, non diverrete mai possidenti, ma ne sarete solo posseduti.  Viaggiate e gustatevi, quando potete il piacere del viaggio, ma non cercate di divenire dei residenti, poiché non lo siete, né mai lo sarete: è solo un passaggio!
Apprendete dal silenzio, poiché esso vi permetterà di dialogare col divino che in voi dimora.  Esso diverrà il vostro rifugio quando l’esistere vi farà sentire minacciati e soli; sarà la vostra sorgente quando il deserto dell’incomprensione vi farà sentire l’arsura sulle membra e sul cuore; sarà il vostro pane quotidiano, quando affamati vi parrà che l’esistenza v’abbia depauperati e traditi; sarà il vostro albero quando avrete bisogno di una fresca ombra ristoratrice; sarà il vostro rassicurante giaciglio quando avrete bisogno di riposare; diverrà il luogo festoso ove gioire dopo aver vissuto il lutto per le vostre illusioni.
Il dialogare col Dio che in voi dimora vi condurrà ad amare appieno la Vita, poiché apprenderete ad amarvi e ad amare.
Assai di frequente dialogate con la vostra interiorità e ciò che ne risulta è disastrosamente distruttivo e vi separa ancor di più da voi e, indi, da Dio, poiché, in verità, non dialogate col vostro Dio, ma col vostro personale Lucifero, il quale è pure esso divino, di certo, ma è assai intriso di materia, è assai più vicino alla terra che al Cielo, e non può di sicuro esservi d’ausilio: in verità, voi potete ad esso essere d’ausilio, poiché voi potete, coi vostri pensieri, le vostre parole, le vostre azioni, insomma, la vostra condotta quotidiana, redimerlo, ma lui non può redimere voi, indi, non dategli ascolto, ma educatelo con Amore, con Disciplina e Coerenza, affinché la vera accoglienza d’Amore e di Verità, lo liberi dall’inferno e liberi voi medesimi dalle fiamme infernali dei timori, dei conflitti, degli odii, del possesso, del dubbio, delle aspettative, delle delusioni, della volontà di controllo, dell’egotismo, dell’alterigia.
Accorti, figlioli, poiché assai di frequente udite di più e meglio la voce dei vostri demoni piuttosto che il sussurrar di Verità del vostro Dio.
Tali demoni non sono il male, come hanno cercato e cercano d’indurvi a credere, per privarvi della libertà che v’appartiene, ma sono l’ignoranza e, nella loro ignoranza, vi spingono, con i loro suggerimenti e i loro miraggi, alla distruzione e all’allontanamento da voi medesimi, perché nella distruzione e nell’allontanamento vi leggono la speranza dell’annullamento, per perdersi nuovamente nel Tutto.  Ma perché vivere atroci sofferenze per tornare a Dio annullandosi, quando gioiosamente lo si può raggiungere attraverso una luminosa consapevolezza, espressione d’Amore, Disciplina, Libertà e Coerenza?Come fare, ordunque, per udire il sussurro del cuore, affinché vi sia possibile dialogare con Dio?
Amatevi e amate.  Vivete secondo i Valori.  Che l’agire coerente e trasparente sia la vostra offerta quotidiana al Cielo.  Non ledete e non fatevi ledere.  Non ingannatevi e non ingannate.  Non nutritevi di illusioni.  Non vivete di aspettative, poiché la garanzia di ciò è la delusione. Non odiate e, se non riuscite a non odiare, allontanatevi da chi e da ciò che in voi suscita odio, affinché non venga alimentato.  Accogliete e accoglietevi, senza giudizio alcuno. Recuperate, indi, la vostra vera natura di esseri spirituali incarnati, rinunciando, attraverso la comprensione, ad essere esseri carnali dotati, talvolta, di spirito.
Il vivere in tale modo non vi preserverà dal dolore, poiché sulla Terra v’è la sofferenza, essendo la dimora della materia, ma vivrete solo quella che veramente vi è necessaria, e non quella generata dalla vostra perseverante ignoranza e ottusaggine.
Vedrete, figlioli, vi saranno ancora delle sofferenze, ma assai minori e vedrete che talune difficoltà non vi parranno più ostacoli, ma si mostreranno per quello che sono, in verità: opportunità per evolvere.
Figlioli, date ascolto al cuore e nell’agire fatevi aiutare dalla mente, poiché essa possiede, se bene utilizzata, grande capacità di discernere e d’organizzare, ma accorti perché, assai di frequente, essa è la muraglia che impedisce di giungere al cuore.
Accettate di sentirvi, talora, impotenti, e ringraziate di sentirvi in tal modo, poiché l’impotenza, se educata dall’Amore, conduce al vero grande potere presente in ciascuno di voi.
Figlioli, destatevi dal sonno.  Figlioli, recuperate la vista e l’udito: recuperate i vostri sensi interiori.  Siete ciechi e sordi!  Inoltre, siete esseri, assai di frequente, privi di memoria: ripetete e ripetete ancora i medesimi errori come singoli individui e come umanità.  Recuperate memoria, figlioli: non disperdete l’esperienza.  Fa tristemente sorridere il vedere come gli umani del vostro tempo e del vostro spazio tendano a privilegiare la mente al cuore e finiscano poi per comportarsi, assai di frequente, da dementi.
Apprendete a vivere con attenzione: assai di frequente calpestate il tappeto del vostro tempo terreno distrattamente e incoscientemente: apprendete, ordunque, a vivere con attenzione.  In tale modo, apprenderete ad attribuire maggiore importanza a ciò che or ora trascurate: e, assai di frequente, trascurate ciò che per voi è vero alimento, rincorrendo le illusioni e gli inganni.
L’attenzione vi permetterà di cogliere il semplice e di allontanarvi dal complesso, che tanto vi rende arduo e difficile l’esistere.
Entrate in sintonia con l’Universo: ne siete parte e grazie a voi Esso esiste e pulsa.  Divenite strumento in accordo con l’Universo; divenite una sua corda e lasciatevi suonare dall’Amore del Padre.
Apprendete ad affidarvi come esseri coscienti e liberi: vivrete l’incanto dei magi inginocchiati dinanzi al Cristo.  Non sarete, per esservi genuflessi, meno liberi, ma sarete liberi, come mai lo siete stati.
Ordunque, destatevi dal sonno, recuperate vista e udito e i vostri cuori vibreranno all’unisono col Cuore divino: le menti saranno accorte e attente e diverrete liberi creatori e non sarete più creature in cattività, prigioniere delle accurate gabbie da voi stessi costruite.
Figlioli, indi, siate attenti, ma siate pure presenti a voi stessi, poiché assai di frequente quando pensate una cosa ne fate un’altra e prima ancora ne avete detta un’altra: ciò v’induce in confusione e v’invita a scambiare l’alba per il tramonto, il sole  con la luna.
Indi, figlioli, sviluppate attenzione e apprendete a essere presenti: sarà in tal modo per voi più facile non divenire schiavi di scelte illusorie e di percorsi ingannevoli.
Amate e giammai vi mancherà l’Amore, giammai sarete malati di mancanza d’Amore.  Ma, accorti, figlioli, poiché assai di frequente appellate Amore ciò che, in verità, è possesso, volontà di controllo, potere, sesso, egotismo.
Quando l’Amore sarà veramente puro germoglierà in voi la sacralità assoluta.
Figlioli rammentate sempre che colui che manca d’Amore è malato; colui che ama condizionatamente limita ed è limitante; colui che non ama esiste, ma  intimamente è morto.
E’ d’uso presso di voi accompagnare le sepolture con lacrime e grande tristezza: in verità, le lacrime e la tristezza, assai di frequente, sarebbero state più significative e pertinenti, anni addietro, quando colui che or ora viene seguito da cadavere, pur respirando, aveva scelto la via della morte e non della Vita, la via dell’illusione e non del Vero.  Ma siete più avvezzi a piangere il corpo fisico, che la mancata resurrezione del Cristo in voi e nei vostri fratelli!
Adoratori del corpo fisico, rammentate sempre che esso è un mezzo, è un veicolo, il quale merita rispetto e attenzione, poiché è tempio, ma un tempio senza Dio, a che serve?  Figlioli, l’anima è sovrana, non il corpo.  L’anima è Verità, il corpo è materia: può indi generare, come quasi sempre fa, illusioni e inganni.  Indi, attenti e rispettosi col corpo, ma non siatene schiavi.  Abbiatene cura, ma non idolatratelo.  Esso può allontanarvi dal cuore, da Dio, proprio come la mente.  Infatti, solo mente e corpo possono essere tentati, e indi, cadere in errore: giammai il cuore e l’anima!
Liberatevi, figlioli, e amate, amate.
Liberate le vostre coscienze murate, i vostri cuori blindati, affinché Il Cristo possa risorgere.
Vi prego, amati, non correte il rischio di perseverare a lungo su un cammino che vi fa intimamente soffrire e vi genera conflitto, ma vi offre successo, affermazione, sesso, potere, per poi rendervi conto che non è la vostra via e sentirvi perduti: sviluppate attenzione prima e vi preserverete dal dolore.  E se state soffrendo, non cercate di liberarvi velocemente dalla sofferenza, ma cercate di comprenderla appieno, affinché non vi sia necessario commettere ancora quell’errore, per comprendere ciò che la vostra anima divina ha voluto mostravi e suggerirvi per condurvi alla Gioia.
Figlioli, fate che il Cristo in voi possa risorgere.
Figlioli, fate che la vostra Pasqua sia prossima.
E’ tempo che mi accomiati.
Che la Luce sia con voi.